«Facciamo i test psico-attitudinali anche ai politici, e facciamo anche il narcotest e l'alcoltest».
Lo ha detto il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, a margine di una conferenza stampa sui recenti arresti di camorra a Napoli.
«La giustizia non dimentica i delitti irrisolti. Giaccio fu torturato e sciolto nell'acido, i suoi resti vennero poi gettati in un fossato. Il nostro impegno è continuo» ha aggiunto Gratteri.
«La tecnologia in questa indagine, come per l'omicidio Manna che pure oggi ha avuto una svolta, si è rivelata fondamentale con immagini della videosorveglianza e i rilievi antropometrici» ha continuato il procuratore.
«Non si è fatto il nome di nessuno, non mi sono scontrato con nessuno» e riguardo all'invito a presenziare all'incontro degli studenti della Federico II con il rapper di Scampia Geolier, «l'ho appreso dalla stampa, ho 66 anni e non si invita una persona così, c'è modo e metodo».
Gratteri ha spiegato così ai giornalisti la polemica sulla presenza all'università del cantante arrivato secondo a Sanremo, riservando anche una stoccata all'ateneo federiciano in merito a come è andata la vicenda e alla stampa per come l'ha esposta.
«Sono il procuratore di Napoli - ha aggiunto - e parlo con tutti, anche con l'ultimo degli ultimi, è una questione di stile e di comportamento e vorrei che noi tutti, che ci sentiamo istruiti e dei modelli, con i nostri comportamenti aiutassimo il territorio ad essere più libero ed evoluto».