I familiari hanno riconosciuto gli abiti: il giaccone verde, il maglione e i pantaloni bordeaux che indossava la mattina della scomparsa. Altri, pochissimi, dettagli del cadavere trovato domenica mattina nel parco Insugherata combacerebbero con alcune caratteristiche fisiche di Philip Rogosky, il produttore cinematografico 56enne di origini tedesche sparito nel nulla la mattina del 29 gennaio: il particolare taglio di capelli e il pizzetto.
Del viso invece non è rimasto che lo scheletro.
Solo i risultati degli esami autoptici potranno infatti accertare le cause della morte e stabilire anche da quanto tempo Rogosky era morto prima del ritrovamento. Non un dettaglio perché il compito degli investigatori ora è ricostruire l'intero quadro intorno alla misteriosa scomparsa del 56enne e rispondere agli interrogativi che pesano ancora sulla sua morte.
I DUBBI
Il ritrovamento di domenica mattina risolve dunque solo in parte il mistero intorno alla scomparsa del produttore tedesco. «Sono disperata, voglio sapere cosa è accaduto a mio marito» ha detto Sara Bonavoglia che dal giorno della scomparsa del marito non ha mai perso la speranza di ritrovarlo.Gli amici e i familiari avevano organizzato un gruppo di ricerca rinnovando di settimana in settimana gli appelli in tv alla nota trasmissione che si occupa di persone scomparse, "Chi l'ha visto". Del caso si è occupato anche l'associazione Penelope, l'associazione di Gildo Claps, fratello di Elisa scomparsa nel 1993 all'età di 16 anni il cui corpo è stato ritrovato il 17 marzo 2010. Dalla denuncia della scomparsa sono state una decina le segnalazioni su Rogosky ma nessuna aveva portato esito positivo.
GLI SPOSTAMENTI
Gli agenti del distretto Borgo sono ora incaricati delle indagini. In attesa che arrivino gli esami autoptici, stanno ricostruendo gli ultimi spostamenti di Rogosky. La moglie Sara ha raccontato che la mattina della scomparsa avevano avuto una banale conversazione: «La butto io la spazzatura» le avrebbe detto. È quindi uscito dall'appartamento nella zona di Castel Sant'Angelo ed è diventato un fantasma. Dopo gli appelli e l'avvio delle ricerche sono arrivate numerose segnalazioni - mai confermate- che riferivano di averlo notato a bordo di un bus in zona Flaminio, in un bar del quartiere Prati e ancora su una panchina vicino al Ponte della Musica.C'è poi un dettaglio su cui si stanno concentrando gli investigatori: il produttore come si è procurato il fornelletto trovato poi poco distante dal suo corpo senza vita? C'era qualcuno con lui? La narrazione sulla scomparsa del produttore è ancora piena di punti bui e solo i risultati dell'autopsia potranno aiutare gli investigatori a sciogliere i nodi di questa fine tragica.