Mondragone, i 400 anni dell’Incaldana: torna il quadro restaurato

Fervono i preparativi per festeggiare il Mariae Iubilaeum, il Giubileo di Santa Maria Incaldana

Il quadro
Il quadro
di Pierluigi Benvenuti
Martedì 16 Aprile 2024, 07:00
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Fervono i preparativi per festeggiare il Mariae Iubilaeum, il Giubileo di Santa Maria Incaldana, cioè la celebrazione dei 400 anni della presenza dell’icona della Vergine a Mondragone. Sarà un momento di spiritualità, di fede e di solida tradizione. I festeggiamenti hanno avuto un preliminare nel marzo scorso con la consegna del quadro a un gruppo di restauratori di Roma, per interventi urgenti di sistemazione. Il programma entrerà nel vivo però a fine aprile. Mercoledì 24 aprile è in programma un’udienza in piazza San Pietro con papa Francesco, alla presenza del vescovo diocesano Giacomo Cirulli. Il quadro tornerà in città il sabato successivo e sarà accolto presso il piazzale antistante la chiesa di San Giustino e sarà poi portato in processione al santuario del Belvedere, dove resterà per una veglia di preghiera che andrà avanti tutta la notte.

Domenica 28, il giorno del Giubileo e quattrocentesimo anniversario della prima traslazione avvenuta lo stesso giorno del 1624, sarà riportata in corteo nella basilica ed avrà inizio la festa patronale del Giubileo che andrà avanti fino al mercoledì successivo con l’icona che invece resterà esposta fino alla prima domenica di maggio.

Per l’occasione, il sindaco Francesco Lavanga ha disposto la chiusura delle scuole nei giorni 29 e 30 aprile. Il 5 maggio inizierà la Peregrinatio Mariae che porterà l’icona prima a Falciano del Massico e poi negli altri centri vicini. Il 30 maggio, al rientro in città del quadro, ci sarà la rievocazione storica della Traslatio in abiti d’epoca dal santuarietto del Belvedere alla basilica minore nel centro della città. Il giorno dopo ci sarà la conclusione dei festeggiamenti con una giornata dedicata al rituale “Bacio alla Vergine" e la consacrazione di Mondragone a Maria con una solenne celebrazione officiata da monsignor Giacomo Cirulli. «La tradizione popolare vuole che l’icona della Vergine, custodita nella chiesa cosiddetta del Belvedere per la posizione incantevole in cui si trovavano il convento e la chiesa annessa dei padri carmelitani, fosse divenuta oggetto di una contesa tra i paesi limitrofi e che tutti ne rivendicassero il possesso. Per questo, quando i rettori decisero di abbandonare il piccolo luogo di culto per la sua posizione isolata e spostarsi nei centri abitati, scoppiò la lite tra gli abitanti dei diversi comuni dell’Ager Falernus per dove l’immagine sacra dovesse essere trasferita.

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Per risolvere la contesa, si decise di affidarsi al destino. Il quadro fu collocato su un carro trainato da una coppia di buoi bianchi e i bovini furono lasciati senza guida, liberi di scegliere il luogo verso cui dirigersi e dove collocare dipinto. I buoi, una volta liberati, si incamminarono lungo la strada per Mondragone e vi si diressero. Durante il cammino si fermarono nella zona dell’Incaldana e, all’incrocio della strada che attualmente porta alla cava di pietra, si accasciarono al suolo e morirono. La gente interpretò il segno come la volontà della Vergine di preferire Mondragone come luogo dove doveva essere custodito il quadro.

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