Terni, minorenni sballati di crack e mix di sostanze create in laboratorio: è massima allerta per il Fentanyl

Terni, minorenni sballati di crack e mix di sostanze create in laboratorio: è massima allerta per il Fentanyl
di Nicoletta Gigli
Venerdì 10 Maggio 2024, 08:03 - Ultimo agg. 16:28
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TERNI - «Il più giovane ospite della comunità ha 16 anni. Quando è arrivato da noi assumeva mix di cannabis e cocaina. Sostanze combinate spesso con l’alcol e con nuove sostanze psicoattive che vengono sequestrate ogni giorno in tutta Italia e che mettono a rischio la vita dei giovanissimi».

Giampaolo Nicolasi guida la comunità Incontro di Molino Silla che accoglie 350 persone che vogliono uscire dal tunnel della dipendenza. Ci sono anche diversi minorenni che hanno fatto uso di crack e di sostanze create in laboratorio con molecole modificate in modo così veloce che diventa impossibile tracciarle e trovare le sostanze giuste per contrastare l’eventuale overdose.

Un quadro a tinte fosche in una provincia dove le forze dell’ordine portano avanti una lotta impari per contrastare il traffico di stupefacenti. Una realtà dove in venti giorni sono comparse sostanze potenziate con effetti letali che non erano mai state trovate nella conca: la cocaina rosa e il superhascisc, con un principio attivo pari al 95 per cento di purezza.

La coca rosa, nota come la droga dei ricchi perché si compra pagando da duecento euro in su, è arrivata col corriere. A consegnarla ai militari dell’arma  un ternano che ha ricevuto il pacco per errore. Una novità per l’Umbria e Terni, dove va in scena il primo sequestro della nuova sostanza che sa di fragola e che è tanto richiesta dai giovani perché è la droga di tendenza, quella della movida e dello sballo in discoteca.

A distanza di qualche giorno il recupero di 900 dosi di super hascisc, catalogate per nome in base alla composizione, nel frigorifero di un 25enne ternano incensurato.

Una sostanza a rischio morte per i consumatori perché ha un thc al 95 per cento. Costa cento euro a dose e va assunta solo in milligrammi se non si vuole rischiare la pelle.

Un mercato illegale che mette a dura prova i nervi degli investigatori dell’antidroga. Agevolato dalle offerte su internet e alimentato da nuove sostanze sintetiche mixate in laboratorio. Gli effetti sono imprevedibili, la ricerca degli antidoti in caso di overdose sono un’impresa disperata.

«Siamo in contatto quasi quotidiano con l’istituto superiore di sanità che ci invia l’allerta per le nuove droghe che vengono sequestrate - conferma Giampaolo Nicolasi - e ora la massima attenzione è riservata anche da noi al Fentanyl. Bastano pochissimi milligrammi per mandare in overdose una persona. Nei test fatti in comunità per fortuna questa sostanza letale non è mai stata rilevata fino a oggi e ci auguriamo che continui così. Se non è arrivata è grazie alla prevenzione e a chi in provincia di Terni combatte lo spaccio di stupefacenti: dalle forze dell’ordine al servizio pubblico al privato accreditato».

E se l’Usl Umbria 2 smentisce la notizia secondo cui «la ragazza tossicodipendente trovata in possesso di tracce di Fentanyl a Perugia sia in cura al Serd di Terni» e che la dose oggetto di approfondita indagine sia stata venduta e acquistata nel territorio ternano» l’attenzione alla sostanza letale è massima anche qui. «L’allerta nazionale del ministero e della prefettura riguarda anche i servizi dell’Usl Umbria 2 - conferma l’ufficio stampa dell’azienda sanitaria - in prima linea per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze da sostanza d’abuso».

Una lotta spietata nella città dove Flavio e Gianluca, amici inseparabili di 16 e 15 anni, sono stati ammazzati dal metadone ceduto loro da un tossicodipendente ternano a 15 euro.

La tragedia del 7 luglio 2020 continua a pesare come un macigno su una città che ha visto ripetersi, con modalità diverse e vittime che hanno storie che non hanno nulla a che vedere con la morte di due innocenti come Flavio e Gianluca, la strage di persone uccise dal metadone mischiato all’alcol o ad altre sostanze.

I legali delle famiglie di Flavio e Gianluca hanno chiesto all’Usl un risarcimento da cinque milioni di euro per la morte dei due adolescenti ternani, che sarebbe stata causata dalla non corretta gestione di un tossicodipendente di lungo corso che, essendo stato ritenuto affidabile, ogni lunedì ritirava i flaconcini di metadone che gli servivano per tutta la settimana e li portava a casa per curarsi.

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