Pedemontana-A4, ecco l'ultimo miglio: la superstrada è completa. Zaia: «Il traffico crescerà del 20%»

Pedemontana-A4, ecco l'ultimo miglio: la superstrada è completa. Zaia: «Il traffico crescerà del 20%»
Angela Pederivadi Angela Pederiva
Sabato 4 Maggio 2024, 03:15 - Ultimo agg. 5 Maggio, 11:03
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dalla nostra inviata
BRENDOLA (VICENZA) - Da oggi la Superstrada Pedemontana Veneta è completa. O meglio, in terra vicentina mancano ancora il nuovo casello finale (pronto a giugno), l’adiacente parcheggio scambiatore (disponibile entro luglio) e il riordino della viabilità esterna (previsto per dicembre), ma dalle 8 di questa mattina sono interamente percorribili i 94,5 chilometri fra il collegamento trevigiano con l’A27 a Spresiano e l’aggancio diretto con l’A4 Brescia-Padova a Montecchio Maggiore. L’interconnessione è stata inaugurata ieri nel tratto che ricade sotto Brendola, l'ultimo miglio (scarso: 1.200 metri) di una storia cominciata nel 1990 e costata 2,258 miliardi, più tutte le polemiche.


L’OPERAZIONE
Critiche alla «Superstrada Perennemente Vuota come hanno evidenziato i dati economici del primo trimestre 2024», per citare gli oppositori riuniti nel CoVePa, archiviabili però alla voce «troppi anni di "no" e di ritardi» secondo il ministro Matteo Salvini, che dal Piemonte ha inviato un videomessaggio: «Siamo felici di poter parlare di un’opera conclusa e non semplicemente promessa». Per il completamento sono serviti quattro anni e mezzo, 91 milioni di euro, 500.000 ore di lavoro da parte di 140 imprese incaricate da A4 Holding, che fa capo agli spagnoli di Abertis. «Il nostro gruppo ha dimostrato ancora una volta quanto tenga allo sviluppo sostenibile di tutto il Veneto e in particolare delle cinque province che abbiamo onere e onore di attraversare con le nostre autostrade», ha rimarcato il presidente Gonzalo Alcalde. 
Ha aggiunto il direttore generale Bruno Chiari: «Non è stato facile, perché abbiamo dovuto convivere con il cantiere dell’Alta velocità Verona-Vicenza, continuando a mantenere la sinergia con la Pedemontana e tenendo sempre aperta la Brescia-Padova.

Ma alla fine è un’operazione “win-win” sia per A4 che per Spv, nel senso che conviene a entrambe. Se la Pedemontana ci porta via un po’ di traffico, a noi che con 300.000 veicoli al giorno siamo al limite della congestione tra Montecchio e Padova, ci fa solo che bene, in attesa che il ministero delle Infrastrutture prenda posizione sulla quarta corsia. Allo stesso modo immagino che l’aumento dei transiti faccia comodo a un’infrastruttura nuova che, in confronto alla Brescia-Padova ormai stra-ammortizzata dopo 72 anni di vita, si deve ancora ripagare e perciò al momento ha una tariffa decisamente più alta della nostra».


I PEDAGGI
Ha toccato il tasto dolente Luca Zaia, presidente della Regione che di quest’opera è concedente rispetto al consorzio Sis, per cui introita i pagamenti degli utenti e versa al concessionario il canone di occupazione: «Ad oggi sulla Pedemontana circolano 50.000 veicoli al giorno, ma sappiamo che ne servono di più, per raggiungere in 9 anni di esercizio il break-even e cioè il pareggio tra incassi e costi. Secondo i flussi di traffico stimati dagli esperti, la nuova interconnessione determinerà un aumento del 15-20%, il che ci dà un’idea di quali potrebbero essere i ritocchi sui pedaggi, comunque già adesso fra i più bassi delle nuove infrastrutture a livello nazionale. Vorrei però ricordare che furono gli ambientalisti a combattere la battaglia contro l’autostrada gratuita. Il risultato? Ci siamo ritrovati con una superstrada a pagamento. Comunque in sette anni, dopo che il Governo nel 2017 ci lasciò 300 milioni di espropri da risarcire e solo il 22% dei lavori effettuati, siamo riusciti a dare una valvola di sfogo alle imprese del territorio». 
Ha confermato Gianluca Cavion, numero uno di Confartigianato Vicenza: «Poter contare su arterie viarie di lunga percorrenza vuol dire migliorare l’efficienza a fronte di un risparmio di tempo e di risorse». Un motivo di fierezza in più per Gianfranco Simonetto, presidente del gruppo Icm, che con Carron ha coordinato l’utilizzo di 72.600 metri cubi di calcestruzzo, 10.045 tonnellate di acciaio per cemento e carpenteria, 50.000 metri quadri di pavimentazione: «Si tratta di una commessa che ci riempie d’orgoglio, sia perché interessa il territorio dove la nostra società è nata più di cento anni fa, sia per la professionalità dimostrata da tutti gli attori coinvolti». Applausi per gli operai, ma anche per il compianto commissario Silvano Vernizzi.
 

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