Una distesa di rovi e malerba, è l’amara istantanea della necropoli d’epoca romana della Féscina nel comune di Quarto nei Campi Flegrei. L’area sepolcrale, dove svetta il mausoleo a cuspide piramidale unico nel suo genere in sud Italia, da tempo giace in abbandono. E all’esterno non va meglio. Al di fuori della cancellata che tutela solo parzialmente il sito, periodicamente si raccolgono rifiuti di ogni genere. Eppure in passato si è discusso a più riprese circa la valorizzazione del monumento flegreo. In ultimo la richiesta avanzata a settembre 2017 dal Comune flegreo alla presidenza del Consiglio dei Ministri di destinare 800 mila euro, tanti ne servono per completare la cancellata, restaurare le mura in opus reticulatum, realizzare una moderna copertura che protegga il sito dagli agenti atmosferici, provenienti dai fondi dell’otto per mille dell’Irpef destinati ai Beni culturali. Interventi necessari che purtroppo stentano ad arrivare mentre la Féscina, mirabile esempio architettonico di chiara ispirazione alessandrina testimonianza di una diffusa cultura multietnica che caratterizzava il territorio flegreo in epoca romana, è sempre più in abbandono.
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