L’ex casa del boss Iovine
abbandonata al suo destino

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Tina Cioffo


Villa di Briano. Grida abbandono e degrado. Le crepe, i rifiuti abbandonati e i cani lasciati nel cortile ridotto a pattume sono il fallimento delle politiche di riutilizzo sociale. È l’unico bene confiscato alla camorra sul territorio comunale a Villa di Briano e, secondo le promesse fatte, sarebbe dovuto essere il centro nevralgico dell’aggregazione giovanile e associativo del paese, ma per il momento è solo un brutto quadro, in una orribile cornice. In via Toti, nella ex casa del camorrista Antonio Iovine alias o’ ninno, oggi collaboratore di giustizia, l’intonaco cade a pezzi, la muffa sta divorando muri e scale.
In bagno ci sono guanti in lattice e vecchie confezioni di siringhe. La confisca è del 2009, l’anno dopo Iovine fu arrestato in una traversa di via Cavour a soli un paio di chilometri da quella casa. Per l’ex sindaco Dionigi Magliulo doveva diventare «Centro polivalente culturale e sociale di servizi al territorio».
L’attuale sindaco Luigi Della Corte voleva delocalizzarvi alcuni uffici comunali, fra questi l’ufficio tecnico. Intenzioni che sono rimaste tali. Ora è solo una villa di piante di 850 metri quadri, di tre piani con un giardino terrazzato che circonda l’immobile, visibile da diversi lati. L’unico piano utilizzato è quello interrato, usato dalla Caritas della parrocchia Santa Croce di don Giovanni Schiavone, per il resto il nulla. Le guardie zoofile che avevano chiesto e ottenuto una parte dell’immobile insieme al progetto di riutilizzo, ma poi del progetto non si è saputo più nulla. «La villa non è in uno stato di abbandono, aspettiamo solo di poterla affidare ad altre associazioni. L’ultima volta è stata utilizzata dalla troupe del film Nato a Casal di Principe che l’ha ripulita e ha fatto istallare anche alcuni fari. Chi dice che è in uno stato di degrado dice il falso», dice il sindaco.
Le immagini dicono il contrario. Alcune fotografie scattate all’interno dell’immobile, due giorni fa raccontano un’altra storia. «L’amministrazione comunale, all’indomani delle elezioni, assicurò un immediato riutilizzo, oggi invece ci ritroviamo una villa senza custodia e derelitta. Il messaggio trasmesso non parla solo inefficienza ma anche di promesse disattese e regole non rispettate», commenta il consigliere di minoranza Saverio Della Corte. Per il futuro si vocifera l’affidamento ad una associazione di carabinieri e forse alla Pro Loco.