Esodo di tifosi rossoverdi a PIacenza per Feralpisalò-Ternana, maxischermo al Liberati

Al Garilli in 1.500 e allo stadio di Terni si vede la partita in formato gigante. Ma proccupa la designazione di Var e Avar, il Centro coordinamento: «Niente pacchi, ci faremo sentire con decisione»

Esodo di tifosi rossoverdi a PIacenza per Feralpisalò-Ternana, maxischermo al Liberati
di Paolo Grassi
Venerdì 10 Maggio 2024, 08:04
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Una marea rossoverde, in partenza da Terni per lo stadio Garilli. Fino agli spalti dell'impianto dove si gioca Feralpisalò-Ternana e dove le Fere di Roberto Breda cercano l'impresa. Le aspettative di superare il migliaio sono state rispettate. Partono in 1.500, se non di più. La curva sud, con 1.454 biglietti a disposizione, è stata quasi tutta esaurita. Altri ternani, però, hanno preso i tagliandi anche per la tribuna e per i distinti. Si parte con un paio di pullman, ma anche con i pulmini. Tanti, poi, si organizzano con auto private. C'è la voglia di andare a spingere la squadra verso la vittoria, con la quale ci si potrebbe assicurare i playout o addirittura salvarsi direttamente. In quest'ultimo caso, però, dovrebbero allinearsi altri risultati da altri campi.

Per chi non parte, c'è sempre il maxischermo allo stadio Liberati. O meglio, tre maxischermi. Vengono piazzati dietro alla panchina e rivolti verso gli spalti, uno centralmente e gli altri due ai lati e inclinati verso l'esterno, per permettere la visione della partita anche a chi andrà allo stadio. Si entra gratuitamente, ai Distinti A e in Tribuna A. Iniziativa messa in atto dalla Ternana. L'ingresso è consentito a partire dalle ore 19,30.

Le operazioni di accesso, però, verranno gestite con le stesse procedure delle partite di campionato. Dunque, controlli, steward e maschere all'ingresso e divieto di introdurre oggetti non ammessi durante le gare di campionato, come bottiglie, accendini o ombrelli a punta. Tra i tifosi, tra chi è al Garili, chi andrà al maxischermo e chi vedrà la partita a casa, è grande attesa.

Ma c'è anche perplessità per la decisione di designare come Var e Avar il barese Luigi Nasca e il molfettese Giovanni Ayroldi, quando pure il Bari è coinvolto con i rossoverdi nella lotta alla salvezza. Ad alcuni, addirittura, tornano in mente i «capicolli» (sempre a Bari) del 2002. Una designazione che, per questo, sarebbe stato meglio evitare, per evitare un clima di sospetto. Il Centro coordinamento clubs, in una nota, esprime disappunto, sperando che non ci sia un «pacco pronto», in una stagione piena di errori arbitrali che hanno più volte danneggiato la squadra. Si parla pure di una «corda» che a Piacenza «si potrebbe spezzare». Si legge: «I 1.500 tifosi non andranno a fare una scampagnata, ma faranno sentire la loro rumorosa indignazione in ogni modo».

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