Terremoto Napoli e Campi Flegrei, danni anche alla Curva B dello stadio Maradona

Criticità scoperte dopo le scosse del 14 aprile. Verifiche sulle altre gradinate

L'area vietata della curva B
L'area vietata della curva B
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Martedì 7 Maggio 2024, 23:04 - Ultimo agg. 9 Maggio, 19:00
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Napoli, lo stadio Maradona è stato danneggiato dalle continue scosse di terremoto. La prima vittima illustre del bradisismo, insomma, è l'impianto dove gioca il Calcio Napoli. I lavori in corso nel settore inferiore della Curva B sono stati decisi in seguito alle verifiche dopo una delle più potenti spallate del sisma, quella di metà aprile.

«In esito al sopralluogo effettuato successivamente all’incontro calcistico - è scritto nei documenti ufficiali di Palazzo San Giacomo - anche in considerazione degli eventi sismici che si sono verificati presso la zona in cui insiste lo stadio nei giorni antecedenti il predetto incontro, riconducibili indubbiamente all’attività di bradisismo in atto presso l’area flegrea, i tecnici del servizio tecnico Edilizia Sportiva hanno eseguito apposite verifiche, al termine delle quali hanno riscontrato alcune criticità presso le gradinate dell’anello inferiore dello stadio e in particolare nel settore B4 della Curva B».

Le criticità rilevate dai tecnici del Comune, consistevano in un pauroso avvallamento che ha imposto l’esecuzione di «prove distruttive» per una verifica definitiva.

Dopo aver smantellato la parte superiore dei gradoni, i tecnici hanno appurato che una parte dell’elemento prefabbricato sul quale appoggia la gradinata s’era spaccata. Sono partite, così, le procedure urgenti per i lavori.

Nel rispetto delle norme di sicurezza, e con grande rapidità, il Comune ha stabilito di allargare le verifiche strutturali anche al resto dello stadio. Stavolta non si è proceduto con la consueta osservazione dei luoghi, che viene eseguita periodicamente: è stato dato mandato a una società specializzata in verifiche ingegneristiche, di eseguire prove di carico in ogni altro settore del Maradona. Si tratta di interventi realizzati con specifici macchinari di valutazione in grado di rilevare ogni possibile problema statico. Al termine di quelle prove il sospiro di sollievo: il resto del Maradona non presenta problemi. Il sisma ha colpito solo nella zona sottostante la curva B.

Questa vicenda prende origine nella domenica mattina del 14 di aprile. A Mezzogiorno lo stadio Maradona ospiterà la partita Napoli-Frosinone, deludente pareggio che confermerà la stagione negativa degli azzurri. Qualche ora prima della partita, a partire dalle 9.44 del mattino, il bradisismo mostra tutta la sua potenza sotto forma di scosse telluriche. Ne arriva una poderosa di 3.7 gradi della scala Richter, pochi minuti dopo ne arrivano altre due da 3.1 e 2.7 gradi.

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Paura e preoccupazione avvolgono i Campi Flegrei e gran parte della città di Napoli che ha avvertito il tremore della scossa. Sono preoccupati anche i responsabili dello stadio e ci si interroga sulla necessità di tenere aperto l’impianto. Alla fine il pubblico sarà ammesso. Ma dalla mattina successiva scatteranno i controlli che condurranno alla scoperta dei danni nell’anello inferiore della curva B.

La giunta comunale passa immediatamente all’azione. Vengono avviati lavori per un totale di 113mila euro, necessari a rimettere a posto la curva B e a ripristinare la sicurezza minata dai danni del sisma. Si procede anche all’individuazione dello studio d’ingegneria che effettuerà le prove da carico sul resto dell’impianto. Azioni rapide che consentono far utilizzare ancora in sicurezza lo stadio, eccezion fatta per l’anello inferiore della curva che dovrà necessariamente restare vietato fino alla conclusione degli interventi. Inizialmente erano previsti 45 giorni di lavori, a partire dal 22 di aprile.

A giudicare dalla situazione che abbiamo avuto modo di osservare nella mattina di ieri, però, i tempi si presentano decisamente più lunghi. Nella zona dove è stata effettuata la verifica distruttiva non ci sono segni di attività in corso: c’è solo il cratere creato per verificare i danni, coperto da un telo per evitare infiltrazioni di acqua piovana. I seggiolini rimossi sono tristemente appoggiati nell’area antistante le gradinate.

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Pare che ci siano difficoltà nel reperimento dei materiali per il ripristino delle gradinate. Si tratta di strutture prefabbricate che risalgono ai lavori effettuati nel 1990 in occasione dei lavori per i campionati mondiali di calcio: ottenere materiale analogo per la sostituzione richiede pazienza.

Certamente lo stadio non sarà ripristinato fino alla conclusione del campionato. Resta l’alea della conclusione dei lavori in tempo per i concerti già previsti a fine stagione calcistica dentro lo stadio di Fuorigrotta.

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